Droga: storia di un Sopravvissuto.

Con Sandro Martini e Claudia Roncella

“Le puoi trovare a casa, a scuola […]. C’è un momento di sbandamento e, magari, si trova nella sostanza un qualcosa che in quel momento potrebbe lenire un dolore.”

Queste sono le parole di Sandro, ex-tossicodipendente, pervenute a noi tramite la sua intervista tenuta presso l’istituto Di Vittorio Lattanzio il giorno 19 dicembre 2019, in occasione della settimana dello studente.
Partecipa all’intervista anche la moglie Claudia.

Sandro raccontò la sua esperienza ricordando alcuni episodi della sua infanzia, dai quali si può percepire il suo essere vivace nonostante il padre avesse problemi con l’alcool e, alla mancanza di un punto di riferimento stabile in ambito famigliare.
Ci ha raccontato poi dei suoi primi piccoli furti a sedici anni e di come, nello stesso periodo, si avvicinò alle droghe attraverso un vecchio amico, Andrea, che per la prima volta gli fece provare il fumo e di come la nuova sensazione l’avesse stupito.
Dopo quella prima volta si circonda di persone che fanno uso abituale di erba e per la prima volta prova anche la cocaina e, insieme ai suoi compagni, inizia a farne uso .
Come ci spiega, tutti i veleni in basso quantitativo causano un effetto euforico, quindi all’inizio ne faceva uso in maniera moderata. Tuttavia, le sostanze, se assunte spesso, creano assuefazione. Ciò vale a dire che dopo un po’ di tempo, per raggiungere lo stesso effetto, devi assumerne una quantità maggiore, quello che, infatti, succede spesso. La stessa cosa è successa anche a Sandro: ad un certo punto, l’organismo di Sandro, ha cominciato a chiederne di più, fino a portarlo all’uso massivo
Sandro raggiunse il culmine una notte in un pub a Perugia, quando, dopo aver assunto erba, alcool e droghe, il suo organismo cedette e andò in overdose; Di quella sera ha ricordi confusi, troppo annebbiati dagli stupefacenti e non sa come è tornato a casa.
L’episodio lo segna, ma non smette l’uso di droghe anzi oramai non riesce a smettere. Passa così la sua vita fino ai trentatré anni quando, nella notte di capodanno dopo un festino a base di alcool e droga è coinvolto in un incidente sulla strada del ritorno.
La stessa sorte è capitata a Sara, la sua ex fidanzata che dopo l’incidente rimase in coma.
Il tempo passa e Sandro si sposa con Simona, dalla quale ha una figlia, la sua unica gioia, Alice.
Gli anni passano ed ora è il 2006, Alice ha tre anni e Sandro è un piccolo criminale che si mantiene su rapine, borseggiamenti e furtarelli.
In questo periodo, ci racconta, si accorge che sua figlia ha paura di lui e lo evita perché torna a casa sempre sotto droghe o alcool. Lei, la luce dei suoi occhi, ha paura del padre.
Questo manda Sandro in confusione, infrangendo quell’ equilibrio precario che si era costruito .
E così comincia ad aumentare le dosi, per liberarsi delle preoccupazioni, non trovando la forza di affrontarle.
Un giorno di questi, porta Alice in un negozio dove la dimentica.
Questa per la moglie è la goccia che fa traboccare il vaso: il nove giugno 2006 Simona chiede la separazione da Sandro.
Lo shock scatena in Sandro la voglia di riprendere in mano le redini della sua vita, trova la forza di smettere e così fa.
Ora Sandro è pulito, si è rifatto una vita, ha ricominciato, insieme alla sua attuale compagna Claudia e insieme combattono per cercare di salvare vite con il progetto “Dipendenze: Prevenire è possibile” che raccoglie le testimonianze di coloro che sono caduti nella spirale della dipendenza e sono riusciti ad uscirne, più forti di prima.

 

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