Il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua, che si celebra il 22 marzo, è “Acqua, strumento di pace”. L’acqua può portare la pace o può innescare conflitti. L’acqua inquinata come pure la sua scarsa disponibilità o la sua totale mancanza sono condizioni che possono aumentare le tensioni tra comunità o paesi.
Più di tre miliardi di persone nel mondo dipendono dall’acqua che attraversa i confini nazionali, ma solo ventiquattro paesi hanno accordi di cooperazione per l’acqua condivisa. L’aumento dell’impatto dei cambiamenti climatici e la crescita delle popolazioni dovrebbero spingere i paesi ad unirsi per proteggere e conservare una risorsa fondamentale per l’uomo e per la natura.
La salute pubblica e la prosperità, i sistemi alimentari ed energetici, la produttività economica e l’integrità ambientale dipendono da un ciclo dell’acqua ben funzionante e gestito equamente. Con la consapevolezza che l’acqua non è solo una risorsa da utilizzare, ma è un diritto umano e un bene comune, inerente ogni aspetto della vita, proponiamo alcune immagini parlanti, tratte dal sito https://www.worldwaterday.it/en/
Quanti conflitti a causa dell’acqua?
Sono 543 le aree nel mondo (riportate nella mappa) dove, solo dal 2020 ad oggi, sono attestati conflitti per l'acqua, che hanno causato e continuano a causare vittime e feriti. Il numero delle "guerre per l'acqua" sale a 1562, se si prendono in considerazione tutti gli eventi documentati dagli inizi del Novecento (https://www.worldwater.org/conflict/map).
Tra i tanti conflitti per l’acqua, vogliamo concludere ricordando quello immortalato da Ignazio Silone, nelle pagine del romanzo Fontamara, di cui si propone qui un estratto.